Frankfurt am Main è una città di 773 mila abitanti (2,2 milioni nell’area metropolitana), che, come Torino (843 mila abitanti – 1,7 milioni nell’area metropolitana), sorge in riva a un fiume. I confronti si fermano qui. Francoforte è, in Germania, la città con la più alta percentuale di popolazione straniera: quasi un terzo dei residenti non ha la nazionalità tedesca. Sono arrivati come accademici, operai, bancari, barbieri, medici, rifugiati, ecc., per lo più insieme ai loro familiari. Tutti hanno avuto un ruolo nello sviluppo della città e sono stati essenziali per il benessere commerciale, la diversità culturale e la costruzione del futuro. Rappresentano un elemento inseparabile della comunità di Francoforte.

Alla fine degli anni ’80 nacque un movimento per dare voce e peso politico alla componente straniera della città. Il progetto è stato sostenuto, tra gli altri, da Daniel Cohn-Bendit: «Per i residenti stranieri vogliamo il diritto di voto alle elezioni locali, e pensiamo che il Kommunale Ausländervertretung (KAV) sia il primo passo nella lotta per l’uguaglianza politica in questa città». Le prime elezioni per la formazione della Rappresentanza Comunale degli Stranieri (=KAV) hanno avuto luogo il 1° dicembre 1991, e ha votato circa il 20% degli allora 70 mila residenti stranieri (oggi sono quasi 200 mila).

Il KAV è un organo politico, composto da 37 membri con un mandato di cinque anni e dotato di un finanziamento di 80 mila euro annuali. Possono essere eletti i cittadini stranieri, o naturalizzati, di età superiore ai 18 anni residenti a Francoforte da almeno sei mesi. È strutturato in Comitato Consultivo per rappresentare gli interessi della popolazione straniera nei confronti della Municipalità di Francoforte. Può partecipare con diritto di parola a tutte le sessioni del Consiglio comunale, dei Comitati e dei Consigli distrettuali; inoltre ha diritto di ricevere dall’Amministrazione tutte le informazioni in merito alle questioni in corso riguardanti la popolazione straniera. Infine, può presentare proposte di deliberazioni al Consiglio comunale e ai Consigli distrettuali su tutte le questioni importanti che riguardano la popolazione straniera. Il KAV si batte per le politiche di integrazione locale e contro le disuguaglianze e le discriminazioni; per un’equa convivenza tra tedeschi e stranieri con reciproca tolleranza e rispetto per la cultura, la religione e la lingua; per le opportunità educative e una migliore integrazione nelle scuole primarie e secondarie.

Il suo ruolo istituzionale, di collegamento tra il Consiglio comunale o l’Amministrazione da un lato e le comunità o le associazioni di stranieri dall’altro, rinforza la struttura democratica della città di Francoforte, inserendosi in un sistema equilibrato di comitati e partiti politici, sindacati e media, partiti di governo e di opposizione.

Anche da noi è importante ricondurre il tema dell’integrazione degli stranieri a un dibattito più sereno, civile e costruttivo. Una Rappresentanza Comunale degli Stranieri, sul modello di Francoforte, potrebbe essere un primo passo (per parafrasare Daniel Cohn-Bendit). Se copiassimo l’idea? Copiare è bene!

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